Dopo questa ennesima sconfitta in quel di Jesi,che ha messo in risalto ancora una volta la pochezza caratteriale di questa squadra che non ha sentito il bisogno di giocare col cuore per ottenere una vittoria da dedicare alla città di Barcellona,martoriata dalla tremenda alluvione di Martedì scorso,non c'è che da prendere una sola e drastica decisione da parte della società presieduta da Immacolato Bonina:esonerare immediatamente l'unico responsabile a nostro avviso di questo disastroso inizio di campionato;Cesare Pancotto.Non si può buttare tutto alle ortiche per il semplice motivo di tenere calda la panchina sotto il sedere di Pancotto,ma bisogna avere il coraggio di affrontare la realtà che amaramente ci dice che l'allenatore non ha più in mano il pallino della squadra e per questo motivo va subito esonerato.Non è una presa di posizione personale la mia nei confronti di Pancotto che come persona stimo,ma in questi casi come è logico l'unico a pagare è l'allenatore.Se non si vuole rovinare definitivamente il campionato,c'è ancora la possibilità di raddrizzare la situazione,perchè ancora siamo all'inizio anche se il distacco dalla prima della classe comincia a farsi pesante.
Carlo Russo
lunedì 28 novembre 2011
domenica 27 novembre 2011
Il Milazzo torna alla vittoria
Il Milazzo torna a vincere, dopo l'inaspettato passo falso con il fanalino dicoda Celano, anche se al termine di una partita non bella. Il tre a due finale contro l'Isola Liri potrebbe ingannare rispetto al tasso di emozioni di un match povero, anche per colpa di un rivale di giornata che forse il Milazzo non aveva mai trovato, in questo campionato, così modesto. Mai l'Isola Liri ha infatti impensierito davvero la retroguardia locale, se non in avvio, quando (7°) un'azione ficcante portava Conte ad inserirsi in area con rapidità. Falciato, otteneva il penalty, trasformato dal terzino Martinelli, il giocatore più esperto degli ospiti e autore anche della rete del secondo vantaggio per i suoi, segnata in mischia (al 18°). tra le due reti laziali i rossoblù pervenivano al pari con Cuomo (12°), che ribadiva in rete una conclusione di Scalzone. La rete del vantaggio, che rimaneva definitivo per tutta la ripresa, era di Scalzone stesso, che si rifaceva del palo colto al 33° di testa, infilandosi in un buco della difesa ospite e battendo il portiere in uscita. Era il 44°: nella ripresa c'era solo da segnalare una grossa occasione da rete fallita da Improta. Per il resto, solo soddisfazione per un Milazzo non bello ma pratico.
fas
fas
mercoledì 16 novembre 2011
Milazzo: un punto guadagnato o perso?
Se il risultato ad occhiali che è uscito sulla ruota del Grotta Polifemo nel turno infrasettimanale -in assoluto, il sedicesimo-, al termine della tenzone fra Milazzo e Perugia, sia un vanto o un rammarico per i locali, è questione affine al famoso bicchiere pieno -o vuoto, secondo opinione- a metà. In verità l'avversario di giornata, per il Milazzo, era prestigioso: la prima squadra, nella storia del calcio italiano, ad aver terminato un campionato di Serie A imbattuta (era la stagione 1978-79, nella quale peraltro i biancorossi di Castagner finirono secondi dietro al Milan). Però le nobili decadute, specie negli ultimi anni accecate spesso da smanie di nuova grandezza tali da far sbarellare i bilanci, vanno riempiendo varie categorie non consoni al loro blasone. E spesso senza squilli di tromba, anzi. Infatti, alla fine, ciò che il Perugia ha fatto vedere a Milazzo non è sembrato trascendentale. Venuto al "Polifemo" con una squadra senza nomi altisonanti, ma con gente "di categoria", la cui carta d'identità testimoniava una evidente esperienza, il complesso di Battistini si presentava ai mamertini anche con una classifica brillante (era secondo a un solo punto dall'Aquila capolista) e quindi faceva onestamente paura, specie viste le assenze di tre titolari fra i milazzesi (N'zè, Bucolo e soprattutto il giocatore migliore del team rossoblù, Proietti). Ma a conti fatti le palle gol degli ospiti sono state meno, e quasi tutte meno nette, di quelle costruite dai giocatori di Catalano. Il quale, però, deve arrangiarsi con il solito attacco spuntato e può fare abbastanza poco per forzare difese ordinate, decise ed esperte come quella ospite: è già tanto, appunto, avere sfiorato la rete in varie occasioni (Fiore nel primo tempo e Spilabotte nel secondo sono stati i più pericolosi, ma sempre dalla distanza, mentre nel finale il rientrante Cuomo di testa si è avvicinato alla rete tanto quanto, sempre di testa, aveva fatto il perugino Zanchi poco prima). Al termine del match, dunque, rimaneva il dubbio: punto perso o guadagnato?
fas
fas
lunedì 14 novembre 2011
Barcellona,anche a Verona fa flop!!!
Lo stiamo dicendo da sempre,la barca fa acqua da tutte le parti e prima che affondi definitivamente, va presa subito una decisione drastica,ma risolutrice.
Via immediatamente (esonerato) Cesare Pancotto e chi ha avallato le decisioni degli acquisti (Santoro),taglio immediato di Green e Hicks che non sono stati all'altezza fin ad ora del compito assegnatogli.
Bonina ci vuole coraggio per decisioni che vanno prese immediatamente.La stagione può essere ancora salvata.
Nella partita di ieri a Verona, non si è visto nessun miglioramento,anzi tutt'altro e peggiorata,la squadra e deconcentrata,non ha assolutamente peso sia in attacco che in difesa.
Green: 4,5
Lukaukis: 6
Hicks: 4
Dordei: 6
Martin: 4,5
Piazza: 5,5
Bucci: 4,5
Bonessio: ne
Da Ros: 8
Mocavero: 5,5
Coach Pancotto: 4
CR
Via immediatamente (esonerato) Cesare Pancotto e chi ha avallato le decisioni degli acquisti (Santoro),taglio immediato di Green e Hicks che non sono stati all'altezza fin ad ora del compito assegnatogli.
Bonina ci vuole coraggio per decisioni che vanno prese immediatamente.La stagione può essere ancora salvata.
Nella partita di ieri a Verona, non si è visto nessun miglioramento,anzi tutt'altro e peggiorata,la squadra e deconcentrata,non ha assolutamente peso sia in attacco che in difesa.
Green: 4,5
Lukaukis: 6
Hicks: 4
Dordei: 6
Martin: 4,5
Piazza: 5,5
Bucci: 4,5
Bonessio: ne
Da Ros: 8
Mocavero: 5,5
Coach Pancotto: 4
CR
domenica 6 novembre 2011
Milazzo, come non detto
Era sembrato un miracolo, quello che aveva compiuto Gaetano Catalano, tre turni fa promosso dal ruolo di secondo del disastroso Amura a trainer principale del Milazzo: et voilà, cambia il mister e la squadra si trasforma. E infatti ben sette punti (su undici totali) sono stati racimolati proprio dopo l'avvento dell'ex centrale difensivo che per tante stagioni è stato una bandiera in campo della formazione rossoblù. E anche il gioco, tutto sommato, era subito sembrato migliorare, al di là dei punti guadagnati. Ma i miracoli, si sa, nel calcio come nella vita, raramente accadono. Anzi, per qualcuno proprio non esistono. Il Milazzo, infatti, al quarto impegno con la nuova guida tecnica, torna, contro un rinunciatario Neapolis, a disputare una partita scialba e improduttiva come già se ne sono viste quest'anno al Grotta Polifemo, di quelle che proprio non si addicono ad una squadra che voglia seriamente togliersi dagli impicci della bassa classifica. Un primo tempo di rara inerzia, ed un secondo in cui tutte le bocche da fuoco (si fa per dire...) sono state vanamente schierate una dopo l'altra per provare a forzare la difesa campana, sono stati tutto quello che i mamertini di giornata hanno saputo produrre. Appunto nella ripresa, il solito Proietti ci ha provato un paio di volte con esiti apprezzabili ma sfortunati, così come Mangiacasale e Scalzone, mentre l'Oscar per la più bella conclusione andava comunque a Fiore, che poco dopo la mezz'ora calciava al volo sfiorando la traversa dal limite. L'ultimo a tentare la rete, nel recupero, era il capitano, Bucolo: il suo calcio piazzato dalla trequarti era però un monumento allo spreco. E così, alla fine, non restava che accontentarsi di muovere comunque la classifica, il cui estremo fondo si confermava distanziato di qualche punto. Il futuro del Milazzo rimane tutto ancora da scrivere.
fas
fas
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