domenica 22 gennaio 2012

Numero 3 fatale per il Milazzo

Dopo lo scivolone -secondo i più immeritato- di Pagani, ci si aspettava che il Milazzo tornasse alla vittoria al Grotta di Polifemo contro l'ostico Lamezia, che, dall'alto dei suoi 41 punti e del suo quarto posto, poteva ben aspirare, dal suo canto, a intimorire i mamertini anche in Sicilia. Ma, a conti fatti, il Lamezia di giornata poco o nulla ha fatto per portare a casa il bottino pieno: il tiro di Mancosu, con il quale al 3° il neoacquisto Messina è stato infilzato in contropiede, è stata l'unica occasione in cui i lametini hanno messo il naso in area rossoblù. Per il resto, la partita non si è mai schiodata dal cliché tipico dei match casalinghi di una squadra spuntata: tanto macinare gioco, ma soprattutto per linee orizzontali, senza pungere più di tanto. All'attivo del Milazzo solo una bella conclusione mancina dal limite di Malafronte al 27°, una punizione di Quintoni al 35° (bravo, nel caso, il pipelet avversario Forte), e poi, quando sarebbe stata l'ora del forcing offensivo più rabbioso, e cioè dopo lo svantaggio, un tiro al volo di Proietti (ancora una volta in ombra) e un clamoroso errore sottoporta di Scalzone. Ed infine, quel numero, il 3, che torna a portare sfortuna: dopo aver segnato il minuto, nella ripresa, del vantaggio biancoverde, è ancora a tre minuti dalla fine che la frittata in salsa rossoblù è bell'e fatta e pronta ad essere servita: l'iniziativa improvvisa di N'zè a destra spiazza il terzino Bonasia, che atterra il "colored": il rigore è però calciato da Quintoni proprio dal lato dove l'abile Forte si è gettato, deviando con un balzo felino la sfera. Il degno coronamento di una partita decisamente povera di gioco per un Milazzo che sembra aver perduto lo smalto che lo ha fatto rimontare recentemente molte posizioni in classifica.

fas

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