Fas
domenica 27 febbraio 2011
Un Piccolo aiuto per il Milazzo
Il Milazzo riesce a conquistare l’intera posta in palio al Grotta di Polifemo, pienissimo come da previsioni (l’attesa della squadra, visto il filotto positivo degli ultimi tempi, monta sempre di più), ma deve accendere un cero a Sant’Antonio. Non solo perché il santo portoghese è venerato nella non distante chiesetta nella baia del promontorio, ma perché, in più, si deve essere dedicato con puntiglio a proteggere il suo eponimo, cioè il neoacquisto di giornata, il portiere Antonio Piccolo. Preso in settimana dalla lista dei senza contratto, il ventenne ex nazionale under 20, già estremo difensore della Primavera della Juventus, ha lasciato la sua Pomigliano d’Arco per arrivare a Milazzo solo come sostituto del primo portiere mamertino, Terracciano, ancora fuori servizio per problemi fisici, e del secondo, Di Dio, squalificato. Insomma, un rincalzo di un rincalzo. Ebbene, Piccolo ha salvato il Milazzo in ben due occasioni, prima opponendosi miracolosamente a Scarsella, poi a Vianello sulla ribattuta (era il 31° della ripresa). Non contento, il felino pipelet (alto non più di un metro e 75 cm, e forse per questo un po’ dimenticato dal grande calcio iperfisico di oggi, chissà), ha anche neutralizzato un rigore, concesso al 34° dall’arbitro al Melfi. Che, per la verità, forse qualcosa in più la meritava. Il Milazzo infatti era faticosamente pervenuto al 2-1, dopo una topica di Lanzolla che dava la possibilità del gol di rapina a Vianello e due gol fulminei di Lasagna, il primo nel recupero su rigore, il secondo in apertura di ripresa con un bel tiro dal limite. Dopodiché Lasagna, dopo solo 20 minuti in campo, usciva (invece di esultare chiedeva il cambio: più fulmineo di così!), e cominciava la faticata del Milazzo per difendere il risultato di vantaggio. E dire che fin dal 30° del primo tempo l’arbitro aveva aiutato i mamertini cogliendo un fallo da espulsione, con l’aiuto del guardalinee, da parte di Scalzone. Eppure il Melfi non si dava per vinto e cercava ugualmente di tenere botta, anche se subiva la rete e rischiava grosso in altre occasioni. Finché i miracoli del portiere di casa la condannavano. Come dire: portiere Piccolo, talento grande.
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