Esame superato, malgrado non a pieni voti, per il Milazzo, che, di fronte ad un Matera disinvolto, si impone per due a uno, pur soffrendo in più di un'occasione, soprattutto per lo scarso filtro a centrocampo, dove si è avvertito un certo sbilanciamento in ragione dell'arretramento di Fiore in un ruolo quasi inedito di interdizione. La partita è comunque stata vivacissima e piena di opportunità da rete, da una parte e dall'altra: a parte i due gol messi a segno da D'Amico (bravo nella prima parte, in cui è andato a segno con una incisiva incursione in area) e Ricciardo (opaco ma sempre in gol, stavolta su rigore concesso per atterramento di D'Amico), sono stati tre i legni colpiti dal Milazzo, con il solito D'Amico (azione personale nella prima frazione), Quintoni (punizione nella ripresa) e Fiore (spunto personale a destra sul finire), mentre il Matera ha consentito a Piccolo di salvare il risultato almeno al 41°, su Ancora. Miracoloso era stato il reattivo nuovo acquisto rossoblù anche su Stella, presentatosi in splendida solitudine di fronte alla porta, sopo un errore di Fiore, al 2° della ripresa: sulla ribattuta, però, il portiere originario di Pomigliano nulla poteva su Ancora, che ribatteva in rete. In una partita giocata così a viso aperto, decisiva, comunque, è stata l'espulsione del difensore ospite Calà, ammonito al 35° per la seconda volta, proprio nell'occasione del rigore: da lì, con la superiorità numerica, le magagne di giornata del Milazzo si sono viste di meno. E il colpo di grazia, se possibile, al Matera lo ha dato l'ulteriore espulsione del navigato mister Cadregari, a metà secondo tempo colto in eccessive recriminazioni dal direttore di gara. Era proprio scritto: il Milazzo è ormai in serie miracolosamente positiva, gli riesce tutto anche al di là dei propri meriti: non avrebbe potuto certo un giovanissimo Matera contrastarlo davvero.
Fas
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