sabato 23 aprile 2011

Il Milazzo trova una sorpresa amara dentro l'uovo

Sabato di Pasqua infelice, per il Milazzo, che era arrivato favoritissimo e carico, dopo aver raggiunto matematicamente il traguardo dei play-off, all'impegno casalingo contro una Vigor Lamezia data in netto calo (solo tre punti nelle ultime dieci partite). I mamertini, fra l'altro, si pregiavano dell'impressionante viatico di dieci vittorie nelle ultime dodici partite, tutte senza sconfitte, un ruolino che rendeva la squadra rossoblù prima quanto a punti conquistati nel girone di ritorno in tutte le serie professionistiche italiane. Nulla di quanto preconizzato si vedeva invece al Grotta di Polifemo. Il Milazzo sembrava stanco ed assente, ricordando al migliaio abbondante di sostenitori presenti sugli spalti che, in verità, anche recenti uscite -come l'ultima in casa contro l'Aversa Normanna- per la verità non avevano visto gli uomini di Venuto brillare, se non per l'alleanza con la dea bendata. Stavolta, però, la fortuna arrideva ai biancoverdi ospiti, che, con una squadra priva di qualche nome importante in organico ai blocchi di partenza, riusciva comunque a disputare una gara dignitosa, legittimando il vantaggio acquisito in apertura grazie ad una rasoiata di Lattanzio che sorprendeva, appena dentro l'area, Terracciano. Il Milazzo non riusciva a riorganizzarsi e lasciava invece spazio ai contropiede ficcanti dei rivali, che costringevano, ancora con Lattanzio, il portiere di casa ad un miracolo al 21° (la palla era deviata sulla traversa). In avvio di ripresa, poi, un fuorigioco sbagliato dava modo a De Luca di raddoppiare in solitudine, e solo le fiammate di Lasagna davano da preoccuparsi al portiere ospite Quarta, che riusciva a salvarsi a fatica al 20°, ma capitolava al 22°, grazie ad una pennellata di estrema precisione del capocannoniere rossoblù. Il gol del pari poteva arrivare al 39°, malgrado il Milazzo dalla mezz'ora fosse pure in dieci per l'espulsione di Lanzolla per una presunta manata ad un avversario: era D'Amico, tutto solo di fronte a Quarta, che forzava troppo il pallonetto, a suggello di una prestazione confusionaria. Chiudeva il conto, ancora in contropiede, Iannazzo a due minuti dal termine. E, per il Milazzo, che comunque rimane terzo, il vero spauracchio dell'area play-off, l'Avellino, appare ormai sempre più arrembante al quarto posto.
Fas

martedì 12 aprile 2011

Nuovi giudici a Barcellona

11 aprile 2011: può essere considerata una giornata storica per il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Alla presenza del presidente Maria Celi e dei componenti, i giudici Giuseppe Martello e Maria Vita Gregorio, e alla presenza del procuratore della Repubblica Salvatore De Luca, si sono insediati i sette nuovi magistrati di cui tre presso la Procura, che affiancheranno il Dott. Francesco Massara, e quattro destinati al collegio giudicante. Nell’ordine si sono insediati i neo-sostituti Giorgio Nicola, 33 anni, di Torino, Mirko Piloni, 35 anni, di Ancona, e Fabio Sossio, 38 anni, di Frosinone. Subito dopo è stata la volta dei magistrati giudicanti Bianca Maria Biondo, 36 anni, di Treviso, Danilo Maffa, 31 anni, di Torino, Maria Macrì, 43 anni, di Bergamo, Stefania Nebiolo Vietti, 32 anni, di Torino. Di questi quattro nuovi giudici ne manca uno, in quanto in astensione obbligatoria per maternità, e si tratta di Valeria Todaro, già uditrice presso il Tribunale di Messina. I nuovi magistrati sono stati salutati dal presidente Celi, dal procuratore De Luca e dal presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Francesco Russo. Nell’aula erano presenti i vertici dei Carabinieri, col capitano De Gregorio, della Polizia, con il vicequestore Ceraolo. Il presidente Celi ha augurato ai nuovi colleghi di lavorare con serenità in una sede difficile sia per qualità che per quantità del lavoro. Il procuratore De Luca ha tirato un gran sospiro di sollievo per aver superato il difficile momento vissuto. Il presidente degli Avvocati ha augurato di amministrare al meglio la giustizia.

Carlo Russo

domenica 10 aprile 2011

Il Milazzo? Quando si dice Aversa...nti in Paradiso!

Un Milazzo ancora una volta non trascendentale lotta come può contro un buonissimo complesso ospite, venendo agevolato anche dall'espulsione di Gallo, difensore aversano, al 10° del secondo tempo, ma niente: di occasioni da rete non se ne parla. La partita, anzi, ha sempre faticato a decollare, ed a catturare l'attenzione dei circa 1500 spettatori, pronti a sognare ed a festeggiare la primavera raggiante di questa domenica d'aprile con una vittoria che consentisse, magari, di acciuffare la dirimpettaia in graduatoria, lassù nelle impreviste alte sfere dove stazionano ormai da tempo i rossoblù, e cioè il Trapani, seconda forza del campionato. Alla fine, i risultati vincenti delle due battistrada faceva storcere il muso ai palati fini mamertini, ormai abituati al bello. Un gol annullato a Lasagna nell'abulico primo tempo, e il miracolo di Pettinari su Quintoni, direttamente da calcio di punizione, nella parte finale della ripresa, sembravano presagire ad un pareggio a reti inviolate che avrebbe premiato la buona vena difensiva dell'Aversa Normanna. Poi, però, il patatrac di Pettinari. Il portiere ospite interveniva infatti su un traversone arcuato da molto lontano di Quintoni in modo degno di trasmissioni tv come "Paperissima", e la frittata era fatta: il pallone si adagiava in rete ed il passo svelto del Milazzo di questi ultimi incredibili mesi non defletteva. Era infatti il 40° della ripresa, e il caldo aveva ormai fiaccato le due squadre, e tanto più i campani, per di più scioccati dall'errore del proprio portiere. E allora tutti a casa: i tifosi milazzesi col sorriso sulle labbra, come di chi vince a sorpresa e si scorda le magagne di giornata; quelli aversani (sette in tutto) tranquilli perché comunque i play-off sono ancora raggiungibili. E perché un posticino come Milazzo, con la bella giornata che c'era, valeva comunque la trasferta.
Fas

domenica 3 aprile 2011

Milazzo forza quattro

Impegno facile per il Milazzo, in una bella domenica di primavera, contro il fanalino di coda Catanzaro. Qualche patema non mancava, alla vigilia, dovuto al possibile ritorno nella corsa-salvezza della formazione di Aloi, legati ad indiretti quanto insperati benefici in classifica connessi alla possibile retrocessione all'ultimo posto del Pomezia per questioni burocratiche. Patema suffragato sia da recenti ottimi risultati ottenuti dal Catanzaro (vedi vittoria con l'Avellino), ma anche dall'avvio spregiudicato della pur giovanissima truppa giallorossa. Poi, sornione come sempre, Ricciardo decide di fare il fuoriclasse, dopo aver fatto disperare tanti per l'evidenza dei suoi errori di misura: dribbling secco subito prima del limite e bomba sotto la traversa. Era il 33° e la partita da quel punto si giocava in discesa, per i locali. Tanto più che nel recupero della prima frazione i due punteros rossoblù decidevano di buggerare la distratta retroguardia calabra mettendo a segno una rete da calcetto, bissata quasi allo stesso modo in avvio di ripresa, in entrambi i casi con Ricciardo nel ruolo di assist-man, e con Lasagna (a quota nove reti in campionato) in quello di stoccatore da sottomisura, prima di destro, poi di sinistro. Tra le due reti, la perla di Quintoni, che gabbava il portiere ospite con un pallonetto dal limite col suo sinistro felpato, ancora in quel maledetto (per il Catanzaro) recupero del primo tempo. Il secondo tempo si notava solo per l'esordio di Parachì, nelle fila mamertine, e soprattutto di Kouadio, il vero "crac" dello scorso anno, prima che, contro la Rossanese, il crac lo facesse il suo ginocchio. Auguri. Al giovane ivoriano ed all'altrettanto giovane (e bravo) Milazzo.
Fas