Un gol per tempo (Orlando al 34°, su dormita della difesa locale, e Scarpa alla mezz'ora della ripresa, al termine di un perfetto contropiede) e la Paganese liquida la pratica Milazzo con merito, mettendo a nudo le inadeguatezze di una formazione mamertina che è sembrata fragile in difesa, sterile a centrocampo e addirittura goffa in attacco. Tutto così male, per il locali, capaci di andare al tiro solo nella ripresa con un lungo pallone calciato da Benci dalla distanza e ben parato da Petrocco, che si deve pensare che questo non sia il vero volto degli uomini (ma sarebbe meglio dire ragazzi, vista l'età media) di Amura. Il quale, poi, ci ha messo del suo, relegando Proietti, il giocatore più tecnico e pericoloso dei rossoblù, in panchina per tutto il match, e togliendo al 46° l'altro esterno Quintoni, il cui avvolgente sinistro serebbe stato utilissimo per imbastire qualche manovra credibile in una ripresa che è stata davvero inguardabile. Addirittura sconcertanti le prestazioni di Mangiacasale, incapace di azzeccare un cross, e degli attaccanti tutti, sembrati molto al di sotto della categoria. In casa mamertina si spera nel ricorso storico: anche lo scorso anno si cominciò malissimo, ma poi si raggiunsero i play off. La Paganese, incitata da una cinquantina di tifosi giunti dalla Campania con tanto di striscioni e cori, invece dimostra, anche nell'attaccamento della tifoseria ai colori sociali -freddo l'apporto dei solo 400 spettatori del posto, "orfani" degli ultras in rotta con una società giudicata troppo distante dalla città-, di avere altro entusiasmo ed altra organizzazione.
fas
Nessun commento:
Posta un commento