mercoledì 26 ottobre 2011

E ora il Milazzo sa solo...vincere!

Seconda partita consecutiva vittoriosa -3 a 1 al Melfi, diretto concorrennte per la salvezza- per la squadra mamertina che pare non riuscire a fare altro che conquistare i tre punti, da quando ha visto succedersi alla guida tecnica del team la vecchia bandiera Gaetano Catalano, promosso da secondo di Amura alla piena responsabilità della formazione rossoblù dopo l'avvio disastroso di questa stagione. Effettivamente i 10 punti ora raggranellati, alla dodicesima, dal Milazzo, consentono ai mamertini di lasciarsi indietro non solo l'infausta posizione di fanalino di coda, ma anche diverse squadre, e di guardare con plausibile fiducia alle proprie possibilità di salvezza. Ci voleva proprio una scossa all'ambiente, evidentemente: ed infatti il Milazzo, reduce dalla prima vittoria del torneo, quella conquistata domenica ad Eboli, la bissa subito col primo successo interno, che gli consente, in più, di segnare in una sola partita  la metà dei gol marcati nelle prime undici tenzoni. Ma ciò che è più importante è che la formazione di Catalano sia sembrata decisa, briosa, manovriera. Finalmente, dopo le tristi esibizioni degli ultimi match in versione-Amura, si è tornati a rivedere una degna squadra di calcio al Grotta di Polifemo. La riconosciuta carenza di attaccanti di rilievo, in quest'occasione, è sembrata scomparire, grazie ad un produttivo Proietti, vero fuoriclasse per la categoria, che, schierato da trequartista, ha fatto ammattire la difesa melfitana e servito assist preziosi per Malafronte, che, pur non essendo un fulmine di guerra, adopera come si deve il suo sinistro e si fa trovare pronto dove serve, mettendo a segno una doppietta di buona fattura (su assist appunto di Proietti prima e di Quintoni dopo). Tutte le reti avvengono nel primo tempo: il vantaggio, solo al 3°, era dei lucani, con Spagna che si avvantaggiava di un fortunoso rimpallo per infilare l'incolpevole Croce. Poteva essere il k.o. prematuro, ma invece era una spinta in più per un Milazzo che cominciava a pressare alto e a collezionare palle-gol. Era solo il 12° quando un mani di Viola su iniziativa di Proietti a sinistra dava la possibilità a Quintoni di sperimentare il suo mancino dal dischetto. Dopo i due errori di stagione (Bucolo e Proietti) nello stesso match casalingo, era atteso il giusto cecchino dagli undici metri, e il laterale dal calcio tagliato mostrava freddezza e proprietà tecnica nel fulminare il portiere avversario Scuffia. Il quale, nome a parte, poco poteva, al 29° ed al 39° sull'uno-due di Malafronte di cui si diceva. La ripresa non mutava lo spartito: i giochi erano ormai fatti, e c'era solo da segnalare la mano pesante del direttore di gara rispetto ai cartellini gialli: undici per un match molto tranquillo sono apparsi eccessivi.

fas

Nessun commento:

Posta un commento