Vento, cielo grigio, temperatura più rigida: cambia il tempo ma non il Milazzo, che comunque mette insieme un undici credibile, dove ben sette undicesimi, alla fine, provengono da un passato rossoblù, e con esso affronta la Giacomense, in uno scontro-salvezza giocatosi a porte chiuse (e si spera sia l'ultimo caso, dopo le vicissitudini del ritorno dalla dirigenza Peditto a quella Lo Monaco & C.). La partita si mette subito male per il Milazzo, che schiera il nuovo acquisto Tesoniero in porta, autore al 12° di una netta papera che dava la possibilità all'esperto Varricchio di insaccare di testa dopo un cross teso di Lazzari. Il Milazzo del nuovo mister Tudisco però si disimpegnava con discreta continuità ed un certo agonismo, anche se non sempre la manovra scorreva fluida. D'Amico, improvvisato centravanti, impegnava due volte il portiere avversario De Marco, prima di testa e poi su una punizione deviata sulla traversa. Nella ripresa, alla ricerca del pari, il Milazzo andava vicino al gol col sinistro di Lewandowski e con Cartone, ma raggiungeva l'obiettivo solo al 74°, in seguito ad un atterramento di D'Amico in area, su cross di Salustri da sinistra. Era inutile il tocco in gol di Calcagno: l'arbitro Serra aveva già fischiato il penalty, trasformato con precisione da Lewandowski. Non spostava nulla l'espulsione di Caddeo all'84° e dunque il finale giocato in superiorità numerica dai locali: ormai il pari era risultato acqusito. Un pareggio che, alla fine, poco giovava ad entrambe le squadre, ma che fotografava abbastanza bene, tutto sommato, l'andamento dell'incontro e le lacune di preparazione e di serenità di un Milazzo comunque combattivo.
fas
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