lunedì 12 novembre 2012

Continua la pareggite del Milazzo

Il classico pari che non fa bene a nessuna delle due contendenti: questo il responso sull'uno a uno tra Milazzo e Vallée d'Aoste, che, ancora a porte chiuse, si sono affrontate in un testa-coda geografico che invece era sfida-salvezza a tutti gli effetti per la graduatoria traballante di ambo le squadre. Il gol di Kanoutè (bello spunto personale dopo errore in disimpegno dei locali) al 35° è stato pareggiato dal rigore di D'Amico, concesso per atterramento dello stesso centravanti di emergenza, nell'occasione aiutato in avanti dal bravo Suriano, nuovo acquisto convincente che ha sostituito, di fatto, Lewandowski, ufficialmente convalescente ma, si dice, sul piede di partenza. Il Milazzo ha meritato per la volontà il risultato, specie nella ripresa, ma il bel gioco è ancora di là da venire, e la vittoria che ancora tarda ad arrivare non aiuta a giocare con tranquillità. Prossimo avversario in Brianza, il Renate: chissà che a sorpresa non arrivi, tra le brume del nord, la prima impresa vincente dei rossoblù.

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domenica 28 ottobre 2012

Pari ventoso per il Milazzo

Vento, cielo grigio, temperatura più rigida: cambia il tempo ma non il Milazzo, che comunque mette insieme un undici credibile, dove ben sette undicesimi, alla fine, provengono da un passato rossoblù, e con esso affronta la Giacomense, in uno scontro-salvezza giocatosi a porte chiuse (e si spera sia l'ultimo caso, dopo le vicissitudini del ritorno dalla dirigenza Peditto a quella Lo Monaco & C.). La partita si mette subito male per il Milazzo, che schiera il nuovo acquisto Tesoniero in porta, autore al 12° di una netta papera che dava la possibilità all'esperto Varricchio di insaccare di testa dopo un cross teso di Lazzari. Il Milazzo del nuovo mister Tudisco però si disimpegnava con discreta continuità ed un certo agonismo, anche se non sempre la manovra scorreva fluida. D'Amico, improvvisato centravanti, impegnava due volte il portiere avversario De Marco, prima di testa e poi su una punizione deviata sulla traversa. Nella ripresa, alla ricerca del pari, il Milazzo andava vicino al gol col sinistro di Lewandowski e con Cartone, ma raggiungeva l'obiettivo solo al 74°, in seguito ad un atterramento di D'Amico in area, su cross di Salustri da sinistra. Era inutile il tocco in gol di Calcagno: l'arbitro Serra aveva già fischiato il penalty, trasformato con precisione da Lewandowski. Non spostava nulla l'espulsione di Caddeo all'84° e dunque il finale giocato in superiorità numerica dai locali: ormai il pari era risultato acqusito. Un pareggio che, alla fine, poco giovava ad entrambe le squadre, ma che fotografava abbastanza bene, tutto sommato, l'andamento dell'incontro e le lacune di preparazione e di serenità di un Milazzo comunque combattivo.

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domenica 14 ottobre 2012

Quando una sconfitta in casa è una buona notizia

Un tre a zero a sfavore subito in casa farebbe notizia, in negativo, per qualsiasi squadra: per il Milazzo disastrato di questi tempi, invece, c'è quasi da esultare. Le tre reti con cui il Savona capolista (tutte nella ripresa: al 1° ed al 35° -su rigore- per merito del notevole Virdis, al 47° di De Martis) porta in Liguria l'intera posta in palio suonano infatti come un epilogo scontato per una squadra che non si allenava regolarmente ormai da settimane e che doveva giocare a porte chiuse, ancora una volta per problemi burocratici legati all'assenza della società. Eppure, per tutto il primo tempo la squadra rossoblù ha tenuto botta, facendo, per le buone cose fatte vedere, ulteriormente dannare i tanti tifosi arroccati sulla leggendaria rocca intestata al Ciclope, prodighi di cori, incitamento, fame di calcio "normale", dopo gli sfaceli da record seminati dall'ancor breve ma esiziale gestione della dirigenza Peditto, ormai uscente. Torneranno i Lo Monaco, magari per interposta persona? Si farà più presente l'avvocato Previti, padre del portiere (che, dopo essere stato ancora fra i migliori, la prossima settimana sarà appiedato dal giudice sportivo per l'espulsione rimediata in occasione del fallo da rigore commesso su Virdis nell'azione che preludeva al gol dello 0-2)? La nebulosa mamertina rimane piuttosto fitta. C'è di certo, però, che almeno si è giocato, e non con la Berretti. E soprattutto che Peditto è uscito dall'ormai celebre bagagliaio nel quale si era, peggio (o meglio?) che nei più rocamboleschi racconti d'appendice, ficcato per sfuggire le ire dei tifosi (e non era -ahilui- solo una metafora). Andando direttamente a casa, come lo invitavano a fare da tempo tutti i milazzesi interessati al pallone. Da adesso, si riprende a sperare.

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domenica 23 settembre 2012

Pari in extremis per il Milazzo

Fino a un quarto d'ora dalla fine sembrava quasi che convenisse al Milazzo di giocare sempre fuori casa, visto il rendimento altalenante della squadra mamertina, capace di strappare punti preziosi fuori casa come di crollare in casa alla prima di stagione, apparendo, in questa seconda uscita contro la Pro Patria, altrettanto fuori fase. Due reti (Serafini al 7° e Falomi al 39°) stordivano i locali, messi sotto da ogni punto di vista da avversari che sembravano poter dilagare, colpendo ancora una traversa (ancora con l'ottimo Serafini) e costringendo il portiere Previti agli straordinari, sotto gli occhi del padre, il noto avvocato e politico. Anche la ripresa continuava stancamente sulla stessa falsariga: il Milazzo sembrava condannato alla seconda sconfitta casalinga consecutiva, quando arrivava la svolta. Come chiesto a gran voce dall'accaldata tifoseria rossoblù, entrava il beniamino di casa Dama, al posto dell'opacissimo Cartone, mentre poco prima già Calcagno, entrato per Della Penna, provava a dare qualche idea in più al centrocampo. E, complice la svagatezza degli ospiti, prima il Milazzo perveniva al pari (Dama di testa su angolo di Mignogna al 75°), poi, seppur con la solita fatica, continuava ad attaccare, con cuore se non con gli schemi e la tecnica. E, con un po' di fortuna, riusciva pure a farcela: D'Amico, al culmine di una personale partitaccia, tirava fuori l'unica trovata valida della sua prestazione, concludendo dal limite con un bel tiro angolato, a soli due minuti dalla fine, e trafiggendo così il portiere lombardo Vavassori. Una bella boccata amara per i circa 30 tifosi venuti a Milazzo da Busto Arsizio, da poter scordare solo con un bel tuffo nello splendido mare di giornata. Magari sarebbe servito per dimenticare due punti sfumati immeritatamente.

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domenica 9 settembre 2012

Inizio casalingo shock per il Milazzo calcio

Un quattro a zero che trova pochi riscontri anche nella memoria storica, con la partita già decisa nel primo tempo, quando due gol in due minuti (20° Filippi, 22° Evangelisti) avevano subito fatto capire l'aria che tirava: così il Milazzo della nuova gestione Peditto, alla prima in casa, ha "salutato" i propri tifosi, vanamente speranzosi dopo il pari conquistato in nove nella prima uscita del torneo a Casale Monferrato. E invece era tutto un bluff: al Grotta Polifemo mai si era vista una squadra mamertina così scombinata, sia tecnicamente che tatticamente, anche in categorie di molto inferiori. Il risultato (arrotondato da Melandri al 44° e nella ripresa ancora da Filippi all'11°) sta perfino stretto all'ottimo Forlì, che ha davvero giocato come il gatto col topo attorno al sapiente Evangelisti, giocatore di livello decisamente superiore. Inutile aggiungere giudizi negativi ulteriori su un Milazzo capace pure, sul 4-0 a sfavore, di incorrere nelle inutili ammonizioni di Dipasquale e Mignogna, che dovrebbero pure essere fra i giocatori più esperti. Coraggio, tifosi mamertini: più buio di mezzanotte...

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mercoledì 25 aprile 2012

La salvezza? A Milazzo...Celano in tasca!

Il gioco di parole del titolo richiama il felice esito della faticata contro il fanalino di coda Celano che il Milazzo ha dovuto fare per arrivare, di fatto, alla salvezza in questo torneo cominciato in modo molto sofferto ma piano piano riemerso dalle secche della bassissima classifica, per attestarsi su un livello non eccelso ma dignitoso. Come dignitosa è stata la prestazione del Milazzo in questo secondo turno casalingo in tre giorni, complice il recupero del 25 aprile che vedeva la formazione di Catalano e Trimarchi contrapposta ad un'avversaria che si supponeva più remissiva. Invece il Celano non solo è andata in vantaggio con un preciso colpo di testa da sottomisura di Croce su bel cross di Granaiola, ma soprattutto non ha mollato di un centimetro, tanto che gli ospiti perdevano al 35° Puntoriere, per l'eccessivo agonismo (e per l'aggiunta di una dose di follia, che lo ha portato ad un'inutile scorrettezza a gioco fermo su Cucinotta). In dieci contro undici, gli abruzzesi pungevano di tanto in tanto, con belle conclusioni da lontano, ma tendevano sempre più a subire i rossoblù. i quali, dopo gli inizi balbettanti e un po' sorpresi dallo svantaggio subito, collezionavano palle gol su palle gol, con Chiaria e Scalzone sugli scudi, riuscendo, soprattutto nella ripresa a schiacciare letteralmente i biancazzurri. Proprio Chiaria era l'autore della rete del pari, arrivato su iniziativa del neo-entrato (nell'intervallo) Mangiacasale, che ha vivacizzato parecchio il ritmo dei suoi. Un rasoterra sull'uscita del portiere rincuorava i mamertini, che si avvicinavano moltissimo almeno altre tre o quattro volte alla rete, impegnando il portiere avversario Liverani in vere prodezze (specie al 40° ed al 44° sui citati Scalzone e Chiaria). Sempre i due attaccanti locali erano protagonisti dell'azione che, al 3° di recupero, portava Scalzone ad essere lanciato a rete ed atterrato in area da Rapino. L'espulsione di Rapino e la concessione del calcio di rigore, freddamente trasformato da Chiaria, che "vendicava" il recente errore commesso dal dischetto col Fondi, chiudevano sostanzialmente il match. E, probabilmente, i patemi di stagione del Milazzo.

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domenica 22 aprile 2012

Tanto attacchi che...Fondi

Il titolo già dice tutto: il Milazzo, chiamato a conquistare, dopo il rotondo successo esterno di Isola Liri, la salvezza in un doppio turno casalingo in tre giorni, complice il recupero del match contro il Celano del 25 aprile, incorre in un mezzo passo falso contro il Fondi e non riesce così ad agguantare il team laziale che lo sopravanzava di tre punti in graduatoria. Eppure ha attaccato, il Milazzo: per tutta la partita, e soprattutto nella ripresa. Anche perché l'incontro si era messo male fin dall'inizio, con quel tipico gol dell'ex subito al 12° in seguito ad un esemplare contropiede finalizzato da Ricciardo. Ma il Fondi finiva lì. E cominciava invece il Milazzo, nel primo tempo più affannosamente, affidandosi soprattutto al vivace Scalzone (due buone occasioni fallite per lui, nella prima parte del match); nella ripresa, invece, a veementi folate, grazie anche all'importante apporto del subentrato Proietti, che si procurava al 20° un rigore calciato male, cioè addosso al portiere avversario, dal finora implacabile Chiaria. Era proprio Scalzone, al 35°, su assist di Quintoni da calcio piazzato, che siglava poi il meritato pari, prima che ancora Chiaria fallisse un clamoroso gol fatto a cinque minuti dal termine. Alla fine, mentre cresceva il caldo pre-primaverile e lo scirocco, il Milazzo tanto attaccava che aveva ormai fuso il motore. E allora, alla fine, andava pure bene un modesto pari, che comunque rappresentava sempre un risultato utile.

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domenica 1 aprile 2012

Milazzo: primavera...gelata

Il gelo del titolo è quello conferito ai circa 700 presenti al Grotta di Polifemo dal gol del pari, arrivato a soli tre minuti dalla fine, della Vibonese, avversaria di giornata in un Grotta di Polifemo per una volta piuttosto gremito. E dunque è stata una pesante occasione persa, per i mamertini, che peraltro non avevano brillato. Il tutto davanti ad un pubblico accorso in un numero che non si vedeva da tempo: spettatori attratti dal prezzo politico del biglietto (solo 3 euro), dall'importanza dello scontro diretto per non retrocedere e certamente anche dalla bella giornata di primavera. Ma il Milazzo deludeva le aspettative di buon calcio, rischiando anzi di subire il gol soprattutto da parte di Doukara, forzuto ed agile centravanti di colore ospite (34°). L'assenza di Scalzone e Malafronte si faceva sentire, in attacco, e i locali erano spesso improduttivi, anche complice un assetto tattico poco incisivo, che rendeva il motorino Bucolo un po' avulso dal gioco e Chiaria troppo solo davanti. La ripresa comunque vedeva il Milazzo farsi più insidioso: chiaria andava al tiro pericolosamente al 14°, e poi, dopo una traversa sfiorata dal calabrese Vitale un minuto dopo, al 25° l'appena entrato Vitale si inseriva bene su un lungo suggerimento di Cuomo, toccando quanto bastava per ingannare il portiere avversario. La reazione degli ospiti portava Visconti a sfiorare il pari già al 36°, e Doukara a siglarlo all'87°, dopo un grave errore in difesa di N'zè, che lasciava via libera a Corapi a sinistra. Il pallone veniva rimesso al centro dal piccolo trequartista vibonese, e toccato di testa in rete dall'opportunista Doukara. Mancava ancora qualche manciata di minuti, ma per i mamertini c'era ancora tempo di temere, addirittura, per le sorti del pari: solo un fallo da ultimo uomo, all'ultimo minuto, consentiva a Lanzolla di fermare Mazzetto lanciato a rete in contropiede. Il Milazzo finiva dunque in dieci e doveva considerare perfino guadagnato il punticino, apparentemente modesto, racimolato alla fine del match.

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domenica 18 marzo 2012

Milazzo, pari con rimpianto

Come sarebbe finita Milazzo-Arzanese, se il Milazzo non avesse giocato dal 15° del primo tempo in dieci, per lo stolto gesto di Malafronte che, messo in campo per l'improvvisa indisponibilità di Chiaria infortunatosi nel prepartita, sciupava l'occasione di poter tornare importante per i mamertini e si faceva buttare fuori? Come sarebbe finita se Mascolo, a soli undici minuti dalla fine del match, non avesse deviato un cross di Sandomenico in modo rocambolesco, sorprendendo Messina e portando in vantaggio, del tutto immeritatamente, gli ospiti? Come sarebbe finita se gli avanti rossoblù, soprattutto nella ripresa, fossero stati più precisi (Quintoni, Nicastro e Fiore innanzitutto)? Probabilmente il Milazzo avrebbe vinto di goleada. Perché stavolta la partita dei locali è stata ottima: determinata, veloce, compatta, la squadra di capitan Bucolo ha però peccato di poca precisione nelle conclusioni -e di poca fortuna- ed è quindi stata costretta a giocare sempre in salita, cercando di recuperare sempre: rispetto all'inferiorità numerica impostale dalla reazione inconsulta a gioco fermo su un avversario da parte di Malafronte; ancora, rispetto al vantaggio campano al 34° con Manzo su punizione; infine, rispetto al nuovo e inopinato vantaggio già descritto, ad opera di Mascolo. La prima volta il pari era stato acciuffato dal generoso Scalzone su un rigore concesso per atterramento dello stesso centravanti in area (40°), poi, quando l'Arzanese era del tutto scomparsa dal campo (sul quale peraltro è comparsa comunque solo a sprazzi nella prima frazione, dopodiché il buio), il secondo pari era opera di Nicastro (solo un minuto dopo l'1-2 arzanese), nuovo entrato come Fiore, autore dell'assist-gol e di molte altre giocate preziose. La rincorsa continua giocava i suoi scherzi nella seconda parte del match, con le reti clamorosamente sbagliate che si diceva. Alla fine, il punticino muoveva comunque la classifica, ma lasciando ovvi rimpianti.

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martedì 13 marzo 2012

Igea affonda a Ostuni con una difesa colabrodo

Partita disastrosa quella disputata ieri sera al Palapentassuglia di Brindisi dalla Sigma che è stata surclassata nel gioco per tre quarti di gara dagli uomini di coach Marcelletti.Non ci sono aggettivi per definire questi mercenari, perchè tali si possono definire.
Non riusciamo a capire perchè a pagare sia stato solo Pancotto che anche se in ritardo ha salvato la faccia rassegnando le dimissioni.Ma avrebbe dovuto fare altrettanto un'altro personaggio che a nostro avviso è corresponsabile di questa stagione fallimentare;ci riferiamo al general manager che a nostro avviso è più responsabile di Pancotto avendo entrambi scelto questo roster che ha ampiamente deluso i tifosi Barcellonesi.
A questo punto non resta altro da fare al presidente Bonina che tagliare uno dei due americani (senza dubbio Green)e Martin con l'acquisto di due elementi che in qualche modo possono salvare questa stagione.

R.C  

mercoledì 7 marzo 2012

Il Milazzo non si ferma ad Eboli

Netta vittoria del Milazzo su un'Ebolitana che doveva fare punti per continuare a sperare nella salvezza: eppure, le motivazioni e la qualità del team di casa, nel turno infrasettimanale, sono evidentemente state superiori a quelle degli ospiti. Fin dalle prime battute, infatti, il Milazzo ha messo sotto gli ebolitani, sembrando decisamente fuori portata rispetto ad essi. Se poi si aggiunge la prestazione straordinaria di alcuni elementi, primo fra tutti il centravanti Chiaria, le somme si tirano facilmente, e finiscono per suggellare il 3-1 finale che ha dato l'importantissima vittoria ai mamertini. L'attaccante di Cernusco sul Naviglio ha ben presto dimostrato di essere uno dei più forti attaccanti apparsi sul terreno del Grotta di Polifemo negli ultimi anni: ispirato e manovriero, ha anche inaugurato le marcature con una spettacolosa rovesciata da posizione defilata che, al 25°, faceva secco l'estremo difensore avversario. Poco dopo, una tambureggiante avanzata dei mamertini avviata sempre da Chiaria, con una preziosa finezza, veniva conclusa in gol dal furetto Mangiacasale (31°), mentre l'Ebolitana si svegliava al 37° con Broso che realizzava un rigore concesso per atterramento di Lo Coco da parte di Lanzolla. I possibili patemi per una situazione ancora in bilico, e che gli ospiti sembravano voler raddrizzare anche con due sostituzioni operate nell'intervallo, venivano comunque evitati al 16° della ripresa, quando una punizione dal limite vedeva il sinistro felpato di Quintoni pronto a mettere in rete con una perfetta "foglia morta". C'era ancora da segnalare soltanto un paio di occasioni che in contropiede davano la possibilità a Chiaria -sempre lui- di impinguare il proprio bottino personale di reti e le distanze fra le due contendenti. Sfortuna ed egoismo decidevano però che il risultato sarebbe rimasto quello di un tre a uno a favore del Milazzo. Ed ai mamertini tanto bastava per ottenere un risultato importantissimo.

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domenica 26 febbraio 2012

Milazzo: pari di rigore

Il Milazzo impatta lo scoglio-Campobasso, dopo un primo tempo intenso anche se improduttivo ed una ripresa condizionata da alcune decisioni molto contestate dell'arbitro Zivelli di Torre Annunziata. Il gol è venuto nel primo tempo grazie ad uno spunto fulminante del n. 9 Scalzone, terzo "puntero" nel 4-3-3 proposto nell'occasione da Catalano (Trimarchie ra squalificato). La finta di Scalzone –abitualmente non proprio un raffinato- lasciava sul posto mezza difesa: il centrale difensivo Scudieri atterrava l'attaccante mamertino nello stupore dello sparuto, ammirato per l'inedito estro di un attaccante spesso sembrato con le polveri bagnate. Preso dall'entusiasmo, Scalzone avrebbe voluto anche tirare il calcio di rigore concesso dal direttore di gara, ma l'esperto Chiaria gli toglieva il pallone di mano e si presentava con sicurezza dagli undici metri. Meglio non correre rischi, pareva dire l'ex interista, dopo gli errori dal dischetto in serie del passato (di Quintoni, Bucolo e Proietti, nel dettaglio): ed infatti l'attaccante di Cernusco sul Naviglio segnava con una botta decisa. Nel secondo tempo due sostituzioni e una maggiore propensione offensiva del Campobasso portavano, dopo una palla-gol di Scalzone ben rintuzzata dal portiere ospite Senatore,alla svolta della partita, arrivata al 20° della ripresa: un "fallo di confusione" veniva punito con il penalty a favore degli ospiti dal direttore di gara, tra le proteste dei locali: Todino spiazzava Messina, siglando il pari. Solo quattro minuti dopo stava per succedere l'inverso: su un calcio d'angolo l'ennesimo "fallo di confusione" portava il signor Zivelli a concedere un altro rigore -terzo della giornata-, ma stavolta a favore del Milazzo, e solo l'intervento di un guardalinee toglieva ai locali la possibile rete del nuovo vantaggio quando Chiaria era già pronto alla battuta (la palla -diceva il collaboratore dell'arbitro- era già uscita fuori sulla traiettoria del corner). Il finale convulso portava palle-gol agli ospiti (La Porta, para Messina) e ai locali (Proietti, para Senatore). Ma il pari non si schiodava. E neanche una classifica, per entrambe (avendo fra l'altro pari punti), asfittica.

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venerdì 17 febbraio 2012

Milazzo: tre punti d'oro

Turno infrasettimanale fortunato per il Milazzo, che batte il Gavorrano conquistando una preziosissima vittoria, che lo rilancia in classifica, tanto più che i toscani venivano al Grotta di Polifemo con una buona dotazione di punti ed una posizione -in zona play-off- che la diceva lunga sulla qualità della compagine allenata dall'ex juventino Renato Buso. Che infatti confermava per tutta la partita allo stadio mamertino la propria vocazione al gioco: pimpante e manovriero, però, stavolta era pure il Milazzo, che approfittava del vantaggio, colto al 34° grazie ad una zuccata di Cucinotta, ben servito dal sinistro liftato di Quintoni dal corner, per giocare disinvoltamente la ripresa, in cui tornava a brillare la stella di Proietti, apparso in netta ripresa, e si accendeva a sprazzi anche quella di Fiore, piuttosto attivo dietro l'ottimo nuovo centravanti Chiaria. Il miracolo di Messina su stoccata di Zane era però il preannuncio al gol del pari, che veniva dal sinistro implacabile del capocannoniere -già 23 reti all'attivo- del torneo Fioretti (centravanti di scuola interista, molto tecnico e dall'ottima struttura fisica, apparso un lusso per la categoria). Era il 19° della ripresa e si temevano problemi per l'intera posta in palio, di fronte ad un team così brioso, che subito sfiorava il gol del k.o. con Nicoletti, che impegnava severamente il bravo Messina: e invece Cuomo, inseritosi sapientemente su un tiro a rete da fuori area, in mischia intercettava e insaccava freddamente, confermandosi anche in zona gol uno dei migliori elementi di stagione del Milazzo. E la sorte dell'incontro si capovolgeva, rimanendo favorevole al Milazzo, che così conquistava un importantissimo bottino in prospettiva dell'agognata salvezza.

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domenica 5 febbraio 2012

Il Milazzo scivola in casa

Scivoloso il campo, scivoloso il match: andare in svantaggio al 5° non l'aveva messa bene, per il Milazzo, contrapposto ad un Catanzaro pieno di bei nomi e di bei punti, che si avvaleva pure del pronto vantaggio, grazie ad una deviazione sottomisura di Masini, Da quel punto la partita del Milazzo era tutta in salita, e a poco valeva la presenza dei due nuovi punteros, Nicastro (da rivedere in una posizione più adatta a sfruttare il suo sinistro) e Chiaria, che ha dimostrato dimestichezza con la categoria e grande freddezza in occasione della rete del pari, arrivata al 7° della ripresa in seguito ad atterramento di Mangiacasale da parte di Sirignano, ed al successivo rigore realizzato appunto da Chiaria. C'era appena il tempo per il neoentrato Proietti di sfiorare la rete, che un'incertezza di Messina costava cara al Milazzo, infilato in contropiede da Masini. L'attaccante veniva toccato fallosamente dal n. 1 di casa, e realizzava (al 29° della ripresa) il relativo rigore. Rimaneva solo tempo per qualche schermaglia offensiva dei mamertini, che però non impensierivano per nulla il portiere avversario Mengoni. E, alla fine, il centinaio di spettatori giallorossi accorsi a Milazzo potevano fare festa.

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domenica 22 gennaio 2012

Numero 3 fatale per il Milazzo

Dopo lo scivolone -secondo i più immeritato- di Pagani, ci si aspettava che il Milazzo tornasse alla vittoria al Grotta di Polifemo contro l'ostico Lamezia, che, dall'alto dei suoi 41 punti e del suo quarto posto, poteva ben aspirare, dal suo canto, a intimorire i mamertini anche in Sicilia. Ma, a conti fatti, il Lamezia di giornata poco o nulla ha fatto per portare a casa il bottino pieno: il tiro di Mancosu, con il quale al 3° il neoacquisto Messina è stato infilzato in contropiede, è stata l'unica occasione in cui i lametini hanno messo il naso in area rossoblù. Per il resto, la partita non si è mai schiodata dal cliché tipico dei match casalinghi di una squadra spuntata: tanto macinare gioco, ma soprattutto per linee orizzontali, senza pungere più di tanto. All'attivo del Milazzo solo una bella conclusione mancina dal limite di Malafronte al 27°, una punizione di Quintoni al 35° (bravo, nel caso, il pipelet avversario Forte), e poi, quando sarebbe stata l'ora del forcing offensivo più rabbioso, e cioè dopo lo svantaggio, un tiro al volo di Proietti (ancora una volta in ombra) e un clamoroso errore sottoporta di Scalzone. Ed infine, quel numero, il 3, che torna a portare sfortuna: dopo aver segnato il minuto, nella ripresa, del vantaggio biancoverde, è ancora a tre minuti dalla fine che la frittata in salsa rossoblù è bell'e fatta e pronta ad essere servita: l'iniziativa improvvisa di N'zè a destra spiazza il terzino Bonasia, che atterra il "colored": il rigore è però calciato da Quintoni proprio dal lato dove l'abile Forte si è gettato, deviando con un balzo felino la sfera. Il degno coronamento di una partita decisamente povera di gioco per un Milazzo che sembra aver perduto lo smalto che lo ha fatto rimontare recentemente molte posizioni in classifica.

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domenica 8 gennaio 2012

Milazzo vincente, Chieti timido

Il Milazzo in zona play-out, il Chieti in zona play-off: poteva sembrare una partita difficile per i mamertini, e invece alla fine la vittoria per 2 a 1 non sorprende per nulla. Troppo timido il Chieti, che di fatto non ha mai tirato in porta, limitandosi a cercare (male) di gestire il vantaggio insperato raggiunto in apertura per una cappellata, forse complice il forte vento di tramontana, del portiere Croce, che rimetteva in gioco una palla ormai, apparentemente, addomesticata, consentendo così la sforbiciata-gol al centrale difensivo Pepe (giusto omonimo del pari ruolo della formazione avversaria). E quel pepe era l'unico degli abruzzesi, che subivano il ritorno del complesso locale. Veementi e compatti, i rossoblù riuscivano ad agguantare il pari in seguito ad un'incornata di Benci, che, lasciato piuttosto solo in area, gira in rete battendo il portiere D'Ettore. Il quale para bene su Mangiacasale, migliore in campo, al 23°, ma non può nulla su Simonetti al 39°: il giovane centrocampista intercetta in area una precedente conclusione di Proietti e mette nel sette. La ripresa, a parte un paio di tiri pericolosi di un Proietti comunque sotto tono, si gioca quasi per onor di firma. Bravo comunque il Milazzo a controllare la situazione, ed a portarsi, in definitiva, in una buona posizione di classifica, grazie ad un notevole balzo in avanti ed all'andamento non eccellente delle concorrenti dirette in graduatoria.

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